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sabato 23 febbraio 2013

Una (non tanto) breve guida (un po' mistica) all'indigo

Ecco, dopo lunghi mesi di studio, la mia guida sull'indigo

Ho iniziato a farmi l'indigo dopo aver conosciuto una fata (utente del forum Capelli di Fata, ndr) con dei capelli meravigliosi, dal nero profondo e molto naturale.
La prima volta l'ho fato quasi per gioco, ma nonostante i vari pastrocchi, me ne sono innamorata.

L'indigo, comunemente (e anche un po' erroneamente) chiamato henné nero è una pianta dell'india le cui foglie, opportunamente trattate, vengono usate per tingere.
Il nome botanico della pianta è indigofera tinctoria e la tintura si presenta come una polvere verde pisello secco.
Una buona traduzione del nome botanico è l'indaco dei tintori: ecco perché è abbastanza erroneo chiamarlo hennè nerò; il colore che si ottiene varia dal blu al violetto, a seconda di come lo si usa e non ha niente a che vedere con l'hennè dei tatuaggi*.
Certo è che l'effetto, se applicato sui capelli già scuri, è quello di scurire ancora maggiormente e solo i riflessi saranno bluastri (o violetti).

Se siete interessati a farvi l'indigo, la prima cosa di cui dovete assicurarvi è di trovare dell'indigo puro, cioè che l'inci riportato sulla confezione sia composto solo dalle parole indigofera tinctoria. Henné (di tutti i colori) non puri possono causare dei veri e propri danni ai vostri capelli.

Per citarne qualcuno:
  • Se contiene PPD (para-phenylenediaime) che è una molecola sintetica che viene aggiunta per aumentare la durata del colore, potete avere reazioni allergiche anche importanti, con possibili bruciature permanenti.
  • Se contiene sostanze metalliche, aggiunte per intensificare il colore, specie il ferro nell'henné rosso, queste possono reagire con i capelli tinti in ammoniaca causando da una terribile colorazione verde, allo sgretolamento del capello.
  • Se l'henné è puro, i vostri capelli non possono che guadagnarne e potete usarlo anche in gravidanza.
Secondariamente dovete capire la compatibilità dei vostri capelli con il colore: l'indigo è più un riflessante che una tinta, per cui è perfetto per chi ha i capelli già scuri e vuole intensificare il colore.
Se i vostri capelli sono chiari o avete dei capelli bianchi, prima di farvi l'indigo dovete farvi l'hennè rosso (lawsonia) o una miscela lawsonia-indigo, altrimenti i risultati possono variare dal nulla al riflesso verde/blu. Io purtroppo l'henné rosso non me lo sono mai fatta (o meglio, non puro e con la procedura corretta) ma spero presto di trovare chi potrà raccontarvi come fare.

I vantaggi dell'indigo sui miei capelli sono diversi:
  • Innanzitutto l'indigo colora creando una sorta di pellicola di colore attorno al capello (mentre le tinture chimiche aprono il capelli, mettono dentro il colore e richiudono il capello, processi che rovinano i capelli). I risultati sono capelli più grossi, voluminosi e leggermente protetti dagli agenti atmosferici.
  • Tende a riequilibrare il sebo: da quando faccio l'indigo con una frequenza di circa una volta al mese, i capelli si ungono meno, così li posso lavare meno spesso e anche la forfora è meno presente.
Cone funziona
L'indigo è una molecola un po' particolare, il cui studio è valso il premio nobel per la chimica al Dr  Von Baeyer (1905).
L'uso dell'indigo in un ambiente basico favorisce la colorazione bluastra, mentre in ambiente acido il risultato sarà un rosso/violetto molto debole.

Come fare l'indigo


Tutto l'occorrente (e anche qualcosa in più)


  • Indigo 
  • Sale: fissante del colore
  • Bicarbonato: farà tendere il colore al blu
  • Acqua di rubinetto o di bottiglia o demineralizzata
  • Ciotola
  • Pennello da tinta
  • Pettini (di cui almeno uno a denti stretti)
  • Cucchiaio (per dosare)
  • Bilancia
  • Una forchettina di plastica per mischiare
  • Guanti per non sporcarsi
  • Scottex per ogni evenienza
  • Asciugamani a perdere o scuri
  • Magliette a perdere o scure
  • Mollette
  • Elastici per capelli
  • Cuffia da doccia
  • Una crema (che non usate più) per il contorno viso
  • Cotone o spugnetta
  • Struccante
  • Bacinella
  • Eventuali aromi o aggiunte (da usare con cognizione di causa)
  • Shampoo (poco)
  • Balsamo o meglio, acido citrico
  • Qualcosa da fare nelle due ore di attesa
Se usate acqua di rubinetto la prima cosa da fare è far bollire l'acqua, lasciarla riposare e filtrarla (con uno scottex) per togliere i sali depositati.
Una volta fatto questo si può iniziare a mischiare l'acqua ancora tiepida con il sale, il bicarbonato ed eventualmente quelli che io chiamo gli aromi. In realtà oggi mi sono lanciata nell'uso dell'acqua distillata intiepidita (quella del ferro da stiro), evitando tutto il processo di filtraggio.

Poiché l'indigo ha un odore nauseabondo tipo stalla, ultimamente sto aggiungendo la polvere di sandalo bianco, molto profumata. Se aggiungete aromi da pasticceria o qualunque cosa vogliate dovete controllare il ph che dovrà essere bilanciato con il bicarbonato per mantenere l'ambiente basico. Vi avviso che, per esperienza, la vanillina ha effetto solo con 6 bustine: a quel punto però l'aroma di vaniglia sintetica sarà così forte da dare all'indigo un odore ancora più nauseante del naturale.

I vostri capelli devono essere puliti, altrimenti l'indigo farà fatica ad attaccarsi. Se li dovete lavare, usate poco shampoo e non applicate il balsamo (perché è generalmente acido). Se sono già puliti, lavateli con sola acqua. Asciugateli con solo l'asciugamano (non devono essere asciutti né grondanti).

Dopodiché, prendete la crema meglio se di scarto e un po' "pesante"  (io sto cercando di finire la vasellina, petrolato, ma possono andare bene anche solari, creme anti-età..) e applicatela intorno al viso e nelle orecchie.
L'indigo difficilmente macchia la pelle permanentemente, ma meglio essere previdenti :)
In ogni caso, tenete sempre a portata uno struccante o un latte detergente.

Per i miei capelli, la cui lunghezza arriva grosso modo al gancio del reggiseno, queste dosi sono più che sufficienti:
  • 100 gr indigo (ma conosco persone che ne usano 250 per stare sul sicuro)
  • 1 cucchiaio di bicarbonato (preferisco sempre abbondare)
  • 1/2 cucchiaio di sale
  • facoltativo: 1/2 cucchiaio di polvere di neem (per mandare via la forfora)
  • facoltativo: 1 cucchiaio di polvere di sandalo (per smorzare l'odore)
  • circa 350 ml di acqua (preparatene di più, per sicurezza)
Il tempo di ossidazione dell'indigo è di soli 20 minuti, quindi lo dovete miscelare con l'acqua solo quando tutto è pronto: meglio non aspettare per non perdere il picco di colore. In pratica l'ossidazione avverrà direttamente sul capello. Se aspettate rischiate che colori molto poco.

Mettete quindi tutto nella ciotola, mischiate con la forchettina di plastica e aggiungete acqua finchè l'impasto non sarà cremoso tipo yogurt.
Poi applicate sul capello ancora bagnato come una normale tinta con il pennello e i guanti indossati. L'unica differenza rispetto la tinta chimica è che una volta applicata la pappetta, difficilmente riuscirete a pettinarvi.

Tranquilli se l'indigo cade o tocca qualcosa: tutto va via.
Anche i mobili super-economici dell'IKEA sono sopravvissuti a decine di indigate. La ceramica si pulisce con un colpo di spugna, idem per il pavimento. State solo un pochino più accorti per la plastica e per il legno.
Io per sicurezza libero quasi completamente il bagno così da pulire più in fretta, sopratutto faccio sparire i tappeti e lascio i gatti fuori dalla porta.
Anche sui vestiti va via, ma ci vogliono un paio di prelavaggi e un lunghissimo ammollo con il percarbonato o candeggina delicata e poiché io sono pigra, ormai ho un abbigliamento pro-indigo tutto a chiazze blu.

Come applicare l'indigo
Io mi trovo bene con questa tecnica (non è l'unica, non è la migliore. E' la mia).
Dividete la testa in quattro settori facendo una riga in mezzo dalla fronte alla nuca e un'altra riga orizzontale da dietro l'orecchio all'altro orecchio, e arrotolate le quattro ciocche sulla testa.
Partendo da una delle due ciocche posteriori, dividete ulteriolmente i capelli in ciocche e tenete libera la ciocca più in basso (mentre bloccherete il resto). Tenendo tesa la ciocca, spalma la crema dalle radici fino alla punte, sia da sopra che da sotto. Poi libera la striscia successiva (che sarà più in alto) e continua fino a finire tutto il settore. E poi via via completare tutti i settori, manendo la regola del "prima il dietro e il basso fino al davanti e l'alto. Se avete metodi migliori sarò ben lieta di imparare.
Una volta applicata tutta la crema, accertatevi che dietro la nuca il colore ci sia (errore tipico).
Arrotolate i capelli sopra la testa e pinzate ben bene.

I tempi di posa
2 ore sono più che sufficienti, senza copertura o alternando la cuffia da doccia.
Coprire i capelli da subito con la pellicola potrebbe far tardare l'ossidazione dell'indigo, il che significa che non colorerà. Per esperienza personale: fatelo respirare.
C'è chi sostiene che l'ideale è tenerlo anche tutta la notte, ma io oltre le 2 ore e mezza non sono mai riuscita a tenere degli impacchi in testa. Inoltre diverse ragazze si sono rese conto che la differenza tra tenerlo 2 ore e oltre le 4 è veramente minima.
Durante l'attesa potete pulirvi il contorno viso con lo struccante e riapplicare un'abbondante dose di crema.
Ovviamente questo è anche il momento giusto per pulire tutto il bagno dalle chiazze di indigo e dedicarvi all'esame di coscienza: ne vale davvero la pena? (la risposta è si, ma lo scoprirete qualche giorno dopo)

Il risciacquo
Passate le 2-3 ore, potete iniziare a sciacquare i capelli.
Indossate i guanti, slegate i capelli e accostatevi al lavandino.
Prima di entrare nella doccia vi consiglio di sciacquare nel lavandino, altrimenti non ne venite a capo.
L'indigo potrebbe intasare lo scarico. A questo scopo io uso una bacinella, che mano a mano che si riempie di acqua sporca, la svuoto le wc (il wc non si intasa).
Inizialmente l'acqua sarà verde petrolio: è la polvere di indigo che se ne va.
Quando l'acqua inizia a farsi limpida potete spostarvi nella doccia (per me risulta più facile proseguire).
A questo punto ci sono due scuole di pensiero: quella del "poco shampoo è obbligatorio" e quella del "assolutamente niente shampoo".
Se usate lo shampoo (ne serve veramente poco, una goccia diluita in un bicchiere di acqua, solo per rendere i capelli un pelo affabili e togliere eventuali residui di polvere) improvvisamente il colore depositato sui vostri capelli si scioglierà e farete qualche minuto di doccia blu (il colore scarica un pochino, poi una volta sciacquato lo shampoo, smette). Se non usate lo shampoo l'indigo scaricherà lo stesso, meno che con lo shampoo ma nei giorno successivi i vostri capelli macchieranno con facilità vestiti, lenzuola e pelle..
Che decidiate di usare lo shampoo o meno, il risciacquo dev'essere accuratissimo.

Il balsamo
Infine il balsamo: io consiglio acido citrico, 2 ml in 200 ml di acqua fresca da applicare su tutti i capelli.
Se usate un balsamo in crema il rischio è che l'indigo continui a scaricare (a me è successo con l'Ultra Dolce mandorle e loto). Sconsiglio l'aceto perché ne serve molto (l'acido acetico contenuto in uno o due bicchieri di aceto è troppo poco per avere un buon effetto districante e usare un litro di aceto non è più né economico né ecologico: l'aceto corrode i metalli).
Prima di uscire dalla doccia fate un ultimo sforzo: arrotolate i capelli sopra la nuca (per non farli bagnare ancora) e con dello shampoo lavatevi viso, collo e schiena per togliere il blu residuo. Consiglio di usare lo shampoo perché è più potente mantenendo la delicatezza con la pelle: con il bagnoschiuma a me è capitato di dover usare anche la spugna e irritarmi un pochino per avere lo stesso risultato.

L'asciugatura e i ritocchi finali
Se siete arrivati fin qui ce l'avete quasi fatta e siete sopravvissuti a quest'esperienza un po' mistica.
Tamponate i capelli: è possibile che un pochino i vostri asciugamani si macchino (se avete usato citrico no, se avete usato balsamo si).
Asciugate come vi pare e piace (io li tengo all'aria o uso phon freddo) tenendo ancora vestiti appositi o asciugamani scuri sulle spalle.
Le vostre mani saranno blu, le vostre orecchie pure, per non parlare del collo.. è normale. Tutto via con acqua e sapone.
Una volta asciugati, prendete ancora lo struccante e il cotone (o la spugna, come preferisco io) e pulitevi  contorno viso, orecchie e collo e tenetelo sempre a portata di mano per i giorni a seguire.

Una piccola pausa: prendete tutti i vestiti, gli asciugamani, i guanti, le spugne.. e metteli in lavatrice, lavaggio breve con poco di sapone.

Qui nuovamente le strade si dividono tra chi, come me sceglie di tenere per tutta la settimana i capelli sciolti e abiti scuri per non far vedere il collo blu, e chi tiene tutta la settimana i capelli legati e maglioni a collo alto (oppure si fa aiutare bene con la pulizia collo).
Tranquilli: al primo lavaggio l'indigo smetterà di volervi trasformare a tutti i costi in puffi mannari.

Se avete scelto di non usare lo shampoo, dopo un paio di giorni forse sentirete l'esigenza di lavare i capelli: il colore scaricherà parecchio ma il vostro colore in testa sarà più intenso [EDIT: ne parlo qui].

E i giorni a seguire..
Con il passare dei lavaggi (nel mio caso ne basta sempre solo uno) l'indigo diventerà sempre meno molesto, l'acqua sempre meno blu e potete dimenticarvi dello struccante.

Ricordatevi: tanto shampoo, tanto colore che scarica, poco colore in testa.

Se avete lenzuola pregiate, vi consiglio di usare una fodera del cuscino diversa per le prime settimane. Io uso un lenzuolo blu :)

Una seconda applicazione dipenderà dalla vostra determinazione e da quanto scuro volete l'effetto. Io, che mi lavo i capelli una volta a settimana (e per questo devo ringraziare l'indigo) se voglio godere di questi benefici e scurire ben bene, lo rifaccio ogni mese (dopo circa 4-6 lavaggi).

Fine
Siete arrivati alla fine. In pochi, ne sono certa.
Qualcuno giurerà di non fare mai più l'indigo.
Qualcuno ne diverrà dipendente ma non date la colpa a me, vi avevo avvisato.


Ringraziamenti
Per la realizzazione di questa pagina si ringrazia Arianna, studentessa in ingegneria chimica senza la quale avrei i capelli verdi e Thymiama BioProfumeria Bologna che ci ha fatto incontrare e che mi ha iniziato a questa droga.

Note a fine pagina
*L'hennè dei tatuaggi al mare è principalmente una mistura chimica che io vi sconsiglio caldamente di fare. Il vero hennè indiano, usato sia per le tinte che per i tatuaggi, è di colore rosso.
Se siete interessati a capire meglio le differenze.. beh, c'è questo sito che non vi dimenticherete facilmente.


Per commenti e correzioni scrivetemi nei commenti.

[EDIT: il post è stato editato per correggere errori di ortografia e qualche piccola considerazione in data 02/05/2013. Per sapere quali correzioni sono state fatte e saperne di pìù sull'indigo, leggete questo post]

lunedì 4 febbraio 2013

Bottega Verde - Stick Labbra con olio di Argan

Voglio approfittare di un regalo che mi è stato fatto per farvi capire come valuto se un prodotto, benché con inci perfetto, è per me buono o meno.
Il prodotto in questione è lo Stick labbra con olio di argan, della linea viso "Argan del Marocco" di Bottega Verde.

Per quanto riguarda l'inci il prodotto in questione non ha nulla di cui vergognarsi. Questo è il risultato passandolo al Biodizionario:

INCI:
SIMMONDSIA CHINENSIS OIL (emolliente)
CANDELILLA CERA (emolliente / filmante)
CERA ALBA (emolliente / emulsionante / filmante)
BUTYROSPERMUM PARKII (Vegetale / emolliente)
GLYCERYL DIBEHENATE (emolliente)
TRIBEHENIN (emolliente / condizionante cutaneo)
GLYCERYL BEHENATE (emolliente / emulsionante)
ARGANIA SPINOSA OIL (condizionante cutaneo)
 MICA (opacizzante)
CI 77891 (colorante cosmetico)
CI 77492 (colorante cosmetico)
AROMA / PARFUM
TOCOPHEROL(antiossidante)

Considerazioni legate all'inci
L'argan (argania spinosa), che ci spacciano per ingrediente principale, è ben all'8 posto, nonché ultimo tra gli ingredienti che hanno un attivo funzionale e solo prima dei colori (mica e CI), l'aroma e la vitamina E (tocopeherol) che in genere nei cosmetici sono presenti in quantità veramente esigue.
E' comunque lodevole la grandissima quantità di olio di jojoba (simmondsia chinensis) e la presenta di burro di karitè (butyrospermum parkii).

La prova
Si stende facilmente al contatto con le labbra e questo è molto positivo. Al contempo, bisogna essere scrupolosi nel non tenerlo in luoghi caldi (tasche o vicino ai caloriferi) pena lo scioglimento.
Ammorbidisce le labbra ma l'effetto non è persistente, nota dolente se usato in inverno come riparo dal freddo.
Non è presente sulla confezione l'indice di protezione solare, il che rende rischioso l'uso in estate (rischioso nel senso che potrebbe non possedere filtro e quindi le labbra si bruciano invece che proteggersi).
Il profumo non è male, il sapore è terribile: vi è mai capitato di mangiare una crema profumata o di ingoiare per sbaglio del sapone? Ecco. Non esattamente carino per un prodotto che si spalma sulle labbra.
Nota positiva, a differenza di altri stick in commercio, il tappo non si perde in borsa ma è presente una specie di bottoncino che ne impedisce l'apertuta casuale: bisogna applicare un pochino di forza, veramente poca, per aprirlo.

Il costo e la reperibilità
Il prezzo, di 7,99 euro (3,99 se in offerta) per 5 ml è assolutamente esagerato, sopratutto se si tiene conto della semplicità della formula e se lo si paragona con suo possibile concorrente sul mercato:
I Provenzali - Bio - Balsamo labbra olio d'argan, che ha sì qualche allergene, ma è al 96,5% bio e disponibile nella grande distribuzioni al costo di 3,50 euro per 5,7 ml.
O in alternativa, se non è per voi un problema spendere così tanto in uno stick, scegliere una ditta seria, certificata e ingredienti bio.

Certificazioni
Il prodotto non ha nessun tipo di certificazione.
L'unica certificazione in possesso dall'azienda è quella di Lav per Icea che, come spiego qua, non ci dice niente di più di quello che la legge italiana già di suo vieta/permette,
Ricordavo di una linea bio ma sul sito è introvabile.

Considerazioni generali
La navigazione del sito è complicata.
In ogni momento l'azienda cerca di richiamare la vostra attenzione sulle offerte, sull'acquisto combinato, sull'iscrizione per avere un'omaggio e sulle spedizioni gratis sopra una certa cifra.
Sembra come se la qualità o la naturalità conti molto poco, l'importante è comprare tanto e ricevere omaggi anche non correlati, come uno sbattitore elettrico o delle tazzine da caffè.
La ricerca per linee è limitata alle linee in voga. Per cercare questo stick, introvabile nella zona "viso", ho dovuto ricercare "labbra argan", altrimenti: "labbra" porta alle offerte trucchi, "argan" rimanda ad una nuova linea,
Ma cosa ancor più buffa, il sito indicizza le tue ricerche, quindi una volta trovato il prodotto e letta la descrizione, improvvisamente ve lo ritrovate in tutte le ricerche.
Nel sito è presente una descrizione indicativa del prodotto. Alla voce principi attivi è presente solo "argan", quando invece di argan ne contiene molto poco ma contiene altri attivi altrettanto importanti.
Ma  cosa a mio avviso GRAVISSIMA per un'azienda che si vuole spacciare per naturale, non è presente l'INCI, di nessun prodotto.

Con queste considerazioni, a mio avviso il prodotto è da lasciare lì dov'è, a meno che non si tratti di un'emergenza.

Ci tengo a precisare che la ditta in questione ha altri prodotti con INCI lodevole e altrettanti con INCI da industria qualunque al prezzo da rara prelibatezza. Negli anni passati ne ho provati alcuni senza trovare una qualità o un'efficacia tale da giustificare i prezzi. E in generale, personalmente, diffido da chi per venderti un prodotto cerca di attirarti con tutt'altro, vedi lo sbattitore elettrico.

Alla prossima ;)

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