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venerdì 3 maggio 2013

Ancora un po' di indigo

La settimana scorsa mi sono rifatta l'indigo.
Poiché sono una persona che se non scrive e rilegge i concetti non li impara, ho utilizzato la mia stessa guida per rifarlo e ne ho approfittato per "coprire" i punti dubbiosi del mio metodo e aggiungere qualche considerazione.

Aggiunte aromatiche
Già da due volte aggiungo sandalo bianco e neem, nelle quantità di un cucchiaio a testa e lo scopo è coprire l'odore.
In passato ho usato solo neem (non ha funzionato), neem e holy basil (molto aromatico, ma non ha funzionato), vanillina (risultato nauseante), neem e sandalo rosso (risultato gradevole).
In realtà aggiungo il neem per le sue proprietà purificante e di antiforfora ma poiché s'accoppia bene con il sandalo non evito mai di aggiungerlo.
Per la mia personale esperienza, il sandalo bianco copre meglio l'odore di stalla dell'indigo rispetto al sandalo rosso.

Il risciacquo: shampoo si, shampoo no
Questa volta non ho usato lo shampoo per il risciacquo. Devo dire che a mio avviso l'effetto è migliore e mi sento di confermare chi dice che l'indigo continua in un certo qual modo a stratificarsi anche dopo il risciacquo dando un effetto migliore.
Certo, tutto ciò avviene ad un prezzo.
Fino al primo lavaggio con shampoo ogni volta che vi toccate i capelli le mani diventeranno blu, così come le orecchie, il collo, la schiena, i vestiti e il cuscino su cui dormite. Inoltre il colore a mio avviso non sarà subito uniforme, ma si uniformerà con la prima shampata.
In ogni caso, dopo il primo shampoo tutto il blu che c'è in voi diminuirà notevolmente, il colore risulterà molto più uniforme e brillante (più brillante che nel caso dello shampoo fatto il giorno stesso dell'indigo).
Personalmente credo che per il futuro continuerò con questa scelta.

Macchie indelebili? Sul corpo no
L'ultima volta ho fatto un vero e proprio casino. Come crema di copertura ho usato un vecchio solare a base di ossido di zinco (la pasta bianca per i culetti dei bambini, per intenderci) che dopo un po' si è assorbito lasciandomi la pelle scoperta. In più non me la sono applicata sul collo come invece di solito facevo con la vaselina.
Beh, nessun problema. L'indigo non macchia. Anche dopo 3 ore di posa sulla pelle va via con un pochino di shampoo o lo struccante. L'importante è non sfregare con la spugna altrimenti la pelle si potrebbe irritare.

Capelli in posa coperti o scoperti?
Per pigrizia questa volta non ho avuto voglia di alternare momenti di cuffia a momenti senza cuffia. Ma posso tranquillamente affermare che non è cambiato nulla. In realtà a voler essere rigorosi ogni tanto bisognerebbe smuovere i capelli e cambiare posizione. Io, però, non l'ho mai fatto.

Indigo "vecchio"
L'indigo generalmente viene venduto in confezioni di 100 gr sigillate. Nella confezione sigillata l'indigo si conserva a lungo ma una volta aperta è bene consumarlo subito. Potrebbe non colorare più adeguatamente. Se per qualche motivo dovete usarne poco (ad esempio per scurire il lawsonia, l'henné propriamente detto) richiudetelo nella sua confezione originale e riponetelo in un contenitore ermetico.

Marche di indigo
Io per ora ho usato solo due marche diverse di indigo e tra le due non ho trovato differenze di sorta.
Il prodotto si stende in entrambi i casi molto bene, non è sabbioso, non cola e si risciacqua bene. L'unica differenza tra i due è la confezione.
L'indigo di Janas delle Erbe di Janas, il cui indigo è contenuto in sacchetto sigillato di plastica trasparente a sua volta contenuto e sigillato in un sacchetto color oro, e l'indigo di Essence Of Nature venduto da Thymiama, il cui indigo è contenuto in sacchetto sigillato di plastica trasparente a sua volta contenuto in un sacchetto color argento apri e chiudi. Questa seconda confezione l'adoro perché a mio avviso mantiene l'indigo (ma anche le altre erbe) conservate meglio e riporta ben in chiaro data di produzione e di scadenza.
Non ho provato altre marche o perché più costose o per paura di incappare in indigo di scarsa qualità.
Ma vi anticipo già che ho ricevuto una dritta su un henné puro a basso prezzo presso un mercartone.. se mai me ne procurerò, lo proverò e vi scriverò come mi ci sono trovata. Si accettano donazioni ;)

12 commenti:

  1. Grazie utilissimo! Ho giusto l'indigo in testa!!!

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  2. Ciao Pandora! Prima di tutto grazie mille per questo vangelo, e' stato utilissimo quando ieri sera mi sono cimentato nella tintura con Indigo (quello delle Erbe di Janas che tu hai consigliato)!
    Dunque ti espongo il problema che ho riscontrato, proponendoti le mie ipotesi riguardo le possibili cause:
    Il mio obiettivo era osservare (sulla mia stessa testa) le proprieta' coloranti di Indigo su diverse basi, per cui ho decolorato solo un ciuffo dei miei capelli (che sono castano scuro) con un derivato di acqua ossigenata. Subito dopo la decolorazione (e ovviamente dopo aver accuratamente sciacquato i capelli con shampoo, di cui non ho potuto fare a meno per via dell'acqua ossigenata) ho provveduto alla colorazione con Indigo:
    Ho usato le dosi che hai consigliato dimezzandole (ho i capelli corti, sicuramente meno della meta' dei tuoi), tranne per il bicarbonato: temendo di ottenere il rosso/violetto di cui parlavi, ne ho usato comunque un cucchiaio anziche' mezzo. Al posto del neem e del sandalo o inserito nella miscela 5 goccie di olio essenziale di lavanda (il quale non so se ha influito sull'odore: diciamo che adesso i capelli non puzzano di Indigo, ma neanche si sente la lavanda). Ho poi distribuito l'impacco sulla testa il piu' velocemente possibile (per evitare l'ossidazione, come da tuo consiglio), e coperto la testa con una cuffia. Due ore dopo ho lavato i capelli: di shampoo, non facendoci troppo caso, ne ho usato circa un cucchiaino da cucina, e al posto del balsamo ho usato succo di limone (che secondo Wikipedia e' composto per circa il 6% da acido citrico), che pero' ho risciacquato subito perche' mi era scivolato in bocca e il sapore era insopportabile. Ho infine asciugato con phon caldo.
    Il risultato, ad oggi, e' che il castano mi si e' leggermente scurito, mentre sul ciuffo biondo in alcuni punti l'Indigo non ha colorato affatto, e in altri ha generato delle sfumature/riflessi sul verde muschio. E' vero pero' che i capelli sono piu' lucidi e brillanti.
    Che cosa ho sbagliato?
    Scusa l'immenso disturbo, grazie in anticipo
    Un curioso

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    Risposte
    1. Ciao Michelangelo,
      Grazie per avermi scritto delle tue prove.
      In realtà non hai sbagliato nulla: l'indigo sul bianco colora dal verde all'azzurro (qualche volta giallo). (non è l'indigo che hai usato tu, ma su questo link puoi vedere delle prove sulla lana cardata http://www.turkeyredjournal.com/archives/V13_I2/cadoret-braunschweig.html).

      Il fatto che non abbia preso uniformemente sulla ciocca bionda può dipendere da diversi fattori:

      1. mai usare olii essenziali perché l'olio crea un velo che impedisce alle tinte naturali di aderire. Comunque non credo sia stata colpa della lavanda, sia perché non hai messo dei litri e sia perché ci sono delle fate (= dal forum capelli di fata) che lo usano nei loro intrugli e sostengono di non avere problemi di colorazione ma io, personalmente, eviterei.

      2. non lo hai applicato uniformemente (risposta banale, ma tengo conto sempre di tutto ;) )

      3. L'acqua ossigenata brucia la cheratina. Le erbe tintorie colorano legandosi alla cheratina. Poca cheratina, poca colore. http://www.hennaforhair.com/freebooks/come_fare_lhenne.pdf

      4. Ultimo ma non meno importante: sui capelli bianchi l'indigo non attacca praticamente mai. Per colorare i capelli bianchi (dove per bianco intendo il bianco naturale dell'invecchiamento) bisogna fare o un doppio passaggio Lawsonia prima, Indigo poi, oppure usare una miscela dei due.

      Spero di aver soddisfatto la tua curiosità ;)
      Se hai altre domande sono qui!

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  3. Grazie mille, molto utile!
    Mi sporge spontanea l'ultima domanda:
    Non potro' mai colorare con Indigo il ciuffo che ho decolorato (che e' biondo, non bianco)? Oppure devo aspettare che sul capello... si ridepositi della cheratina? (scusa l'ignoranza)
    Io speravo di poter trasformare in blu il biondo del ciuffo decolorato. Quindi approfitto della tua conoscenza a proposito per chiederti se vale la pena fare questo esperimento:
    Se prima portassi al biondo platino (se non al bianco) lo stesso ciuffo, poi lo rinvigorissi con un impacco a base di cassia (che dovrebbe solo lucidare e fortificare il capello, secondo quella guida che mi hai linkato), a quel punto, grazie alla cassia, l'Indigo aderirebbe sul capello dando il blu?
    Scusa ancora il disturbo, ma ormai mi sono appassionato alla questione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho trovato queste prove su lana grezza:
      http://img708.imageshack.us/img708/778/p1110049gn.jpg
      La spiegazione dei simboli la trovi a questo link. http://capellidifata.it/forum/index.php/topic,4872.msg1471606.html#msg1471606
      Se non lo leggi dimmelo che te lo riassumo, non so se il forum è libero.

      cassia + indigo, sia usati in sequenza che mischiati assieme, dovrebbero dare un colore verde bluastro. Ma non ti so dire se vengono solo dei riflessi oppure ottieni un colore corposo.

      L'unica cosa che mi rende perplessa è questa: usiamo le erbe tintore per non usare la chimica che inquina, rovina i capelli e non fa nemmeno bene alla nostra salute.
      Usare le erbe tintorie richiede una certa filosofia: maggiore attenzione al proprio capello evitando i prodotti a base di silicone (che impediscono al colore di stratificare) e quindi impariamo a leggere l'inci. Non solo. Impariamo ciò che fa bene ai nostri capelli e ciò che fa male. Io non uso più il phon perché altrimenti gli impacchi con gli olii sono vani e i capelli si seccano. La piastra è un ricordo lontano, così come molte sedute dalla parrucchiera per non vanificare il lavoro quotidiano. Poiché usare le erbe non è facile anzi, è un vero sbattimento, se lo facciamo è perché vogliamo dei bei capelli. Richiede qualche sacrificio.
      Se il tuo scopo è semplicemente giocare coi colori allora le tinte chimiche sono l'ideale per te. Se vuoi cambiare colore spesso fregandotene di cosa resta del capello come struttura, il chimico resta la tua scelta. L'indigo impiega più di 6 mesi per scaricare del tutto e nonostante io sopra ci abbia messo 3 sedute di lawsonia, resto nera come un corvo.
      Inoltre qualunque erba potrebbe reagire male con ossigeno e ammoniaca (reazioni che vanno da colorazioni strane, tipo il verde, allo sgretolamento del capello). Invece le tinte chimiche sono costruite per colorare sempre, a (quasi) qualunque condizione, ovviamente sapendole usare.

      A questo punto mi piacerebbe sapere qual'è lo scopo del tuo gioco :) Come avrai notato, un etto di indigo di Janas non è poi più economico di una tinta blu della loreal. Poi c'è anche chi si tinge i capelli con gli orsetti gommosi e con i gessetti, ma questo va al di là dei miei intenti.

      Non volevo farti il predicozzo, sono solo curiosa di capire. Da un lato apprezzo il tuo lato curioso dall'altro non ne capisco il senso.

      Comunque ormai che sei in ballo, ti conviene ballare :) anche perché mettendo del chimico sopra l'indigo il risultato è un enorme punto interrogativo.

      Buona fortuna e fammi sapere ;)

      Elimina
  4. Se fossi un amante delle tinture chimiche non mi sarei sbattuto per trovare un colorante cosi' poco diffuso come l'Indigo :)

    Purtroppo le mie conoscenze di chimica si limitano a quelle che ho potuto apprendere dal programma del liceo che frequento, e tanto meno so di capigliatura (il poco che so l'ho appreso dai forum che ne parlano, e da qualche esperienza con l'henne') quindi per me sigle come quelle che hai citato (PPD, per esempio) suonano alquanto vuote.
    Quindi se la mia ricerca in ambito "cromatico" e' vertita proprio sull'indigo non e' per piena coscienza di causa, bensi' per due fondamentali motivi (che pero' secondo me rendono rispettabile la scelta di questa ricerca);

    1. Nei prodotti "chimici" (non mi piace definirli cosi', perche' sembrerebbero escludere le tinture "naturali", che in realta' implicano anch'esse le reazioni chimiche. Pero' distinguiamo per semplicita' tinture "chimiche" e "naturali") ci possono essere additivi di cui non conosco l'effetto esatto, se non usati in precise circostanze. Soprattutto non ho molta fiducia nelle case produttrici, ed ho il sospetto che per vendere omettano molte contoindicazioni.
    Al contrario, sebbene -lo ribadisco- non abbia i mezzi conoscitivi per avere piena coscienza dell'"interazione" tra capello e tintura, l'utilizzo delle tinture "naturali" mi da un vantaggio: potendo consultare decine di pareri sul web di chi usa tinture naturali (e che quindi ha premura della salute del suo capello), ho modo sia di acquistare prodotti di cui conosco l'effetto, sia di usarli in modo abbastanza consapevole, e infine di poter sperimentare coi colori liberamente, senza aver timore (o comunque avendone poco) di inquinare: infatti i produttori di queste tinture sono spesso ecologisti.

    2. L'idea di utilizzare prodotti potenzialmente estraibili di mio pugno dalle piante di ascendenza (in quanto non frutti di lavorazioni chimiche industriali) mi fa sentire un po' piu' autarchico, indipendente, ed e' una cosa che mi piace :)

    Spero di non tediarti: si fa per discorrere.
    Comunque ti ringrazio molto per l'attenzione dedicatami :)
    Se per caso mettessi in pratica l'esperimento di cui ti ho parlato, ti faro' sapere com'e' andata

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    Risposte
    1. ok, la tua risposta mi piace (anche se avrei qualcosa da ridire).

      Comunque, tornando al tuo quesito iniziale:
      senza comprare della cassia, proverei a ritingere solo il ciuffo incriminato con l'indigo, tenendolo su anche tutta la notte e sciacquandolo solo con acqua (niente shampoo) e infine citrico.
      Ripeti finchè non ottieni un colore decente ;) stratificando il colore dovrebbe uniformarsi e diventare più sostanzioso.

      Fammi sapere ;)

      Elimina
  5. ok grazie mille:)
    P.S.: la soluzione del succo di limone come espediente per l'acido citrico e' accetabile?

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    Risposte
    1. meglio di no. Il limone appiccica e quindi andrebbe sciacquato, perdendo parte dell'effetto lucidante/districante. In più in un limone potrebbe esserci poco succo (vabbè che tu hai i capelli corti..). Se poi l'eco-bio diventa una passione non solo legata ai capelli, il citrico ha mille usi e un costo veramente irrisorio.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Ciao,
    io sono di Roma e vorrei sapere dove si trova il mercatone di cui parlavi all'inizio dove puoi trovare erbe a prezzo più basso...

    RispondiElimina

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