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mercoledì 12 dicembre 2012

Qualcosa sul cruelty free

Non era esattamente l'argomento su cui volevo ragionare oggi, ma mi è capitato tra capo e collo una bella notizia a riguardo, così ho cambiato idea.

L'articolo in questione lo trovate qui.
Per chi non mastica l'inglese, in poche parole l'associazione Cosmetic Europe ha chiesto alla commissione europea di eliminare dai cosmetici la dicitura cruelty free perché ritenuta ingannevole.

Perché?

Il perché è molto semplice.
Che vi piaccia o no, qualunque prodotto cosmetico che trovate nei negozi (italiani e di tutta europa) non è stato testato sugli animali. Attenzione: ho parlato di prodotto, prodotto finito, completo, la vostra cremina, per intenderci.
(ho anche specificato cosmetico, perché ripeto, i farmaci hanno tutta un'altra normativa e non è mio interesse addentrarci)

La dicitura cruelty free in questo senso è una banalità, perché per legge in Europa è vietato testare i prodotti finiti sugli animali.

Però io fin'ora ho parlato di prodotto finito. E che cosa sappiamo sui singoli componenti che costituiscono i nostri cosmetici?

La fregatura sta qui. Perché quella scritta in realtà non ci dice nulla su come sono stati testati ciascun elemento.

Inoltre per legge, ogni sostanza usata nei cosmetici deve essere testata, e il test nella maggioranza dei casi, è avvenuto su un animale, a meno che non si trovi un fornitore di test che non faccia più test su animali.

In pratica tutte le sostanze presenti sul mercato sono state almeno una volta in passato testate, ma alcune ditte hanno iniziato a considerare questi test poco attendibili (o poco etici) e richiedono ai fornitori che tutte le sostanze che vendono, da un certo giorno-mese-anno in avanti non vengano più vendute con test su animale, ma solo con test alternativi (generalmente in vitro).
Questo garantisce alla ditta produttrice di cosmetici di immettere un prodotto che non finanzia test sugli animali.

Qualche anno fa la Coalition for Consumer Information on Cosmetics’ (CCIC) ha creato il Leaping Bunny program (letteralmente, coniglietto che balza), un programma che garantisce al consumatore che in nessuna fase della produzione sono stati fatti nuovi test su animali né sulle materie prime né sul prodotto finito.

Purtroppo non tutti i prodotti che aderiscono allo standard riportano il Leaping Bunny in sulla confezione mentre esistono tanti prodotto che hanno altri coniglietti che, per quanto carini e pucciosi, non garantisce che la tua cremina non abbia in qualche modo finanziato test sui nostri cugini pelosi.

Per questo la richiesta della Cosmetic Europe mi sembra abbastanza legittima: richiedere che non si faccia più l'uso improprio della dicitura cruelty free a scopo di marketing.

EDIT 17/12/12
Beh, pare che anche il leaping bunny e il coniglietto della LAV potrebbero avere problemi, nel senso che anche loro certificano prodotti cruelty free quando le sostanze prime, come detto prima, in origine sono state testate. 

La Cosmetic Europe ha alzato un ottimo spunto di polemica, speriamo che ciò che si otterrà siano meno inganni per i consumatori, più certezze e meno (a mio avviso) inutili sofferenze per gli animali.

Ps. So che esiste anche una certificazione Lav/Icea, ma tutte le informazioni che ho trovato erano abbastanza obsolete e finché non sono sicura.. beh, non ve ne parlo. Però se trovate qualcosa, ben venga di imparare ;)

Qualche link informativo:
  • Miti sulla sperimentazione animale http://www.leapingbunny.org/myths.php
  • Ricerca dei prodotti che aderiscono allo standard del coniglietto balzante http://gocrueltyfree.org/shopper
  • European Coalition to End Animal Experiments (ECEAE) http://www.eceae.org/it
  • Qualcosa per chi non legge l'inglese: http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/standard_internazionale.html

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